 Secondo i dati rilasciati dall'Ufficio nazionale di statistica, le vendite al dettaglio dell'economia più forte della zona euro, sono scese inaspettatamente per il secondo mese consecutivo a maggio, sulla scia del peggioramento della crisi del debito sovrano, smorzando le prospettive economiche.
Il calo registrato dalle vendite al dettaglio è dello 0,3% rispetto al -0,2% del mese di aprile. Gli economisti stimavano un incremento dello 0,2%. Su base annua il calo è stato dell'1,1%.
La disoccupazione ai minimi da due decenni con il calo dei costi energetici e l'aumento dei salari quest'anno hanno rafforzato la spesa dei consumatori, contribuendo a proteggere l'economia tedesca dalle turbolenze della zona euro.
Secondo l'economista di Commerzbank, Ulrike Rondorf, "i consumi privati, sostenuti da un mercato del lavoro robusto, rappresentano una fonte che stabilizza l'economia tedesca". "Allo stesso tempo", aggiunge però che "la crisi della zona euro e l'incertezza sulle prospettive economiche stanno rallentando la dinamica positiva del mercato del lavoro, costringendo i datori di lavoro a ridurre il numero di nuovi assunti".
Mentre il tasso di disoccupazione tedesco resta stabile al 6,8% nel mese di giugno, il numero di persone senza lavoro è aumentato di 7000 unità, secondo quanto riferito ieri dall'Agenzia Federale del Lavoro.
La Bundesbank questo mese ha rivisto al rialzato le proprie stime di crescita nel 2012, dallo 0,6% all'1%. La fiducia dei consumatori nel mese di luglio dovrebbe crescere grazie all'aumento della spesa delle famiglie, secondo quando dichiarato pochi giorni fa dalla società di ricerche di mercato Gfk.
Eppure nel mese di giugno, la fiducia delle imprese è scesa al livello più basso da oltre due anni ed il sentiment degli investitori è peggiorato dopo che i dati hanno mostrato che la crisi del debito sta danneggiando le esportazioni e la produzione industriale.
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