La fiducia delle imprese tedesche è scesa al livello più basso in oltre due anni nel mese di giugno sul peggioramento della crisi del debito che ha offuscato le prospettive economiche. L’indagine IFO ha messo in luce un forte calo del settore manifatturiero.
L’Istituto IFO con sede a Monaco ha riferito oggi il risultato dell’indice sul clima economico, basato su un sondaggio di 7.000 dirigenti. L’indicatore è caduto per il secondo mese consecutivo a 105,3 dai 106,9 di maggio. Il numero rappresenta la lettura più bassa dal marzo 2010. Gli economisti avevano previsto un calo a 105,6, ma nemmeno la loro previsione più negativa è stata raggiunta. Anche se l’economia della Germania ha subito un incremento dello 0,5% nel primo trimestre, gli ultimi dati suggeriscono che la crescita è indebolita dalle misure di austerità che frenano la domanda di beni tedeschi di tutta Europa. Le esportazioni, gli ordini e la produzione industriale sono scesi nel mese di aprile e il PMI pubblicato ieri ha dimostrato che la produzione ha subito una contrazione al ritmo più rapido in tre anni. Gli economisti vedono ancora più probabile una contrazione nel secondo trimestre.
L’euro è cambiato poco dopo il rilascio dei dati a 1,2541 dollari. L’indicatore IFO sulle attuali condizioni economiche invece salito da 113,2 a 113,9. La misura delle aspettative dei dirigenti è scesa da 100,8 a 97,3.
La fiducia degli investitori è diminuita nel mese di giugno e il benchmark dell’indice azionario DAX ha perso l’11% negli ultimi tre mesi. Allo stesso tempo, l’aumento dei salari e la disoccupazione ai minimi due anni hanno rafforzato la spesa interna, mentre la domanda proveniente dai paesi UE ha contribuito a sostenere le esportazioni.
Lo scorso 8 giugno, la Bundesbank ha rivisto le sue previsioni di crescita per la Germania dallo 0,6% all’1%. L'economia interna tedesca è ancora abbastanza sana, così come il mercato del lavoro.
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